CAPITOLO 27
Dati falsi
Prova a pensare quanti dati contiene la nostra mente e quanti ne abbiamo sentiti, analizzati, creati, modificati, alterati, gestiti, memorizzati, dimenticati... Moltissimi, un numero veramente impressionante.
I dati sono informazioni grazie ai quali una persona basa il proprio agire e le proprie scelte. L'intera esperienza di vita di una persona è archiviata in quell'enorme contenitore chiamato mente, sotto forma di dati e immagini mentali.
I dati sono di molti tipi diversi. Non c'è dubbio che tra questi ve ne siano alcuni capaci di condizionare negativamente il nostro carattere, i nostri atteggiamenti, le nostre decisioni. Sto parlando di pensieri, ragionamenti e credenze che usiamo nella convinzione che siano funzionali quando in realtà non lo sono, creandoci non pochi problemi. Per comodità li chiameremo dati falsi.
Il dato falso, come dice la parola, è un dato che falsa la realtà della persona, oppure può essere una porzione o frammento di conoscenza che contiene bugie. Ad esso si contrappone il dato vero. Siamo in un campo molto pratico e tecnico, lontani dalle speculazioni filosofiche e teoriche. Per “vero” intendiamo ciò che è conforme alla realtà oggettiva o ci riferiamo a qualcosa che si può osservare e verificare oggi, domani o in futuro, sempre nello stesso modo. “Se lascio una mela cadere dalle mie mani questa va verso il basso” potrebbe essere un buon esempio di dato vero che può certamente apparire banale, ma che se riformulato o riproposto domani, in futuro o in qualunque altro momento e in qualsiasi altra parte del pianeta, darà sempre lo stesso tipo di risultato, cioè una mela che va verso il basso. È un dato oggettivo! Un dato non vero potrebbe essere: “La Terra è piatta”. È palesemente falso! Nonostante ciò, non possiamo escludere di poter trovare persone disposte a scommettere la propria auto sostenendo che il dato è assolutamente vero.
Il dato vero - che possiamo chiamare anche dato funzionale - è dunque sempre un dato oggettivo; il dato falso è sempre soggettivo. Ma attenzione: non sto affermando che tutti i dati soggettivi sono dati falsi.
Vi è un'altra grande differenza tra i dati veri e i dati falsi: quest'ultimi, oltre ad avere la capacità di alterare la percezione della realtà, procurando sempre un mare di guai alle persone. Anzi, è la sua caratteristica principale: il dato falso crea sempre problemi, e ogni uomo o donna che ha una situazione personale irrisolta da lungo tempo, ha sempre uno o più dati falsi in azione.
Quando una persona basa il suo agire usando un dato falso va incontro a fallimenti e sconfitte.
In realtà, per essere più precisi, non è l'avere un dato falso che crea dei problemi. È ritenerlo vero e funzionale, e usarlo come tale che produce risultati dannosi (tra poco farò alcuni esempi in modo che tutto possa risultare più chiaro).
I dati falsi possono essere trasmessi a una persona da un genitore, dai nonni, da un professore, da un'autorità, da un conoscente, dalla TV, da un libro, ecc. Può arrivare da qualsiasi fonte e può interessare qualunque ambito della vita: salute, alimentazione, finanze, educazione, lavoro, relazioni, matrimonio, ecc. Alcuni dati falsi vengono addirittura immessi nella società appositamente per creare scompiglio o per il tornaconto e il guadagno di alcuni a svantaggio di altri.
Possono essere moltissimi i dati falsi che le persone prendono per veri, trovandosi poi a combattere contro problemi più grandi di loro. Se, per esempio, una persona prende per buona la storia che “tutti i datori di lavoro sono egoisti e approfittatori” (dato falso), come pensi possa operare in un qualsiasi ambiente di lavoro dove si trova quotidianamente a contatto con il suo capo? Se un imprenditore accetta e condivide l'idea che “essere onesti non paga” (dato falso), è facile immaginare come gestirà i suoi rapporti con i clienti, i fornitori, il fisco, gli amici, i conoscenti. Se lo stesso imprenditore avrà la convinzione che “tutti i dipendenti sono contro i datori di lavoro” (dato falso), allora avrà intorno a sé solo nemici o vivrà in un clima di totale sospetto.
Avevo un amico che conviveva palesemente con un dato falso e che aveva basato molti anni della sua vita su quella specifica convinzione. Mi diceva spesso frasi del tipo: “Studiare non è importante”, “Il titolo di studio non serve a niente”. Quando io sostenevo la necessità di tenersi aggiornati, leggere e ampliare le proprie conoscenze, lui mi ripeteva frasi come: “Puoi avere successo anche senza studiare”, “Il diploma non serve a niente”. Molti dei suoi ragionamenti ribadivano e ruotavano intorno all'idea che “Studiare non era importante”. In fondo, lavorava e non sentiva la necessità di aggiornarsi e formarsi. Ma i tempi cambiarono e, non molti anni dopo, la ditta in cui lavorava chiuse e lui rimase disoccupato. Da lì in avanti non riuscì più a trovare un lavoro stabile. Decisi allora di aiutarlo. Indagai sulla questione e scoprii che le idee che aveva in merito allo studio derivavano da uno zio che diceva spesso le frasi che adesso andava ripetendo lui. Sappiamo quanto sia difficile a volte cambiare idee e convinzioni, anche quando queste sono palesemente sbagliate, ma fortunatamente non fu il caso del mio amico.
Durante un colloquio, gli chiesi di analizzare più a fondo la cosa. Decidemmo allora insieme di scrivere un'ampia lista di vantaggi che lo studio e la formazione potevano dare, e una seconda lista con elencati gli svantaggi a cui si poteva andare incontro non studiando e non aggiornandosi. Riconobbe la validità delle informazioni che le liste contenevano e mi confidò, inoltre, che da ragazzo la sua esperienza scolastica era stata traumatica e che per questo motivo aveva deciso di non studiare più. Il dato “Studiare non è importante” e quelli analoghi, lo avevano condizionato per molti anni, ma adesso era disposto a rivalutare la cosa. È in questo senso che i dati falsi possono pesare fortemente sulla vita di una persona e renderla, in alcuni casi, schiava di situazioni non piacevoli.
Anche in merito ai rapporti di coppia, molte persone hanno, purtroppo, i loro bei dati falsi. Se, ad esempio, un uomo accetta l'idea che “tutte le donne sono acide e maligne” (dato falso), che tipo di rapporto potrà mai avere con loro?! Parimenti, se una donna sostiene a spada tratta che “tutti gli uomini vogliono dalle donne solo una cosa e non si può che disprezzarli” (dato falso), cosa può succedere a un uomo che gli si avvicina nonostante sia motivato da buone e nobili intenzioni? Il suo sorriso potrebbe essere frainteso e ritrovarsi, in men che non si dica, con un occhio nero!
Tieni presente questo: i dati falsi causano un bel po' di guai e comportamenti irrazionali, ma non sono mai le persone a essere “sbagliate”. A essere sbagliati sono alcuni loro modi di fare e punti di vista e la causa di questo sono solitamente i dati falsi. Questi possono essere molto diversi tra loro anche in relazione agli effetti che causano a una persona. Ce ne sono alcuni pesanti che hanno un'influenza molto forte e altri talmente blandi e lievi da causare disagi minimi. A volte sono subdoli e operano dall'inconscio della persona (questi sono i più dannosi), ma non è impossibile individuarli e liberarsene.
In merito ai rapporti di coppia, quelli che seguono sono alcuni esempi di dati falsi:
Questi sono solo alcuni esempi.
La falsità di queste affermazioni è facilmente dimostrabile. Prendi, ad esempio, “gli uomini sono tutti uguali”. Semmai è vero il contrario: gli uomini sono tutti diversi, infatti è impossibile trovare un uomo identico in tutto e per tutto a un altro uomo. Anche trovare due uomini simili è difficilissimo. Il dato è quindi evidentemente falso e se anche hai avuto esperienze negative con dieci uomini, rimane comunque sbagliato pensare che siano tutti uguali. Gli uomini, come pure le donne, sono tutti diversi. Altro esempio: “per farsi voler bene bisogna trattarle male” è certamente un altro dato falso; è vero l'esatto contrario ed è noto come nelle coppie dove vi è affetto e amore tra i partner, vi sia anche rispetto, cordialità e gentilezza. Ancora, “le donne servono solo a una cosa” è palesemente un dato falso, perché sono capaci di fare un gran numero di attività e di assumersi grandi fette di responsabilità. Molte, oltre ad avere un lavoro, si occupano anche della casa, della spesa, del bucato, dell'educazione dei figli, dimostrando di essere, in molti casi, capaci di fare molte più cose di noi uomini.
Dunque, parlando di rapporti tra partner, si evince quanto segue:
i dati falsi sono nemici delle coppie.
Non tutti hanno o usano dati falsi tali da creare problemi nella coppia, ma quando c'è una situazione da lungo tempo irrisolta e che pare non avere una soluzione, è bene sospettarne l'esistenza e mettersi subito alla ricerca.
Una mia carissima amica riuscì a migliorare il rapporto con il suo compagno dopo aver individuato e corretto un dato falso in azione. La situazione aveva quasi messo in ginocchio la relazione con il suo partner a cui teneva molto. Il dato falso era: “Devo avere sempre ragione io”. Questo la rendeva incapace di ragionare in termini di “A volte ho ragione, a volte ho torto. Quando ho torto e sbaglio devo dirlo e chiedere scusa”. Quando riuscì a sostituire il dato falso con quest'ultimo più funzionale, il suo rapporto ebbe una svolta: il clima si rasserenò e la comunicazione con il suo compagno divenne più costruttiva.
Il dato falso, che viene sostituito da uno funzionale, diventa adesso un dato stabile con cui la persona può d'ora in avanti allineare molti altri dati.
Molta della confusione che regna nella società, nella testa e nell'istruzione di una persona, sono dovuti a dati non allineati tra loro o disposti in modo disorganizzato. La stessa definizione che abbiamo dato alla parola Confusione nel capitolo n. 3 è: “Dati, idee, argomenti, elementi o entità che sono disposti in maniera caotica e disordinata tra loro. Mancanza di un dato stabile su cui allineare altri dati in maniera ordinata”. Risulta chiaro, quindi, che il dato stabile diventa alquanto benefico per una persona, perché capace di dipanare la confusione creata da un dato falso. "Ah, adesso ho capito!" è l'espressione che normalmente accompagna l'aver compreso qualcosa, ma anche l'aver messo ordine tra i vari dati che uno possiede.
Dunque, il dato falso, quando viene sostituito da quello vero, può diventare un dato stabile su cui organizzare altre informazioni, permettendo a una persona di vivere una vita certamente migliore.
Da quanto detto, risulta allora chiara l'importanza di riconoscere i dati falsi e quali comportamenti ne derivano. Di norma, sono associati, motivo per cui si può cercare di individuare i dati falsi per poi modificare il nostro comportamento, oppure si può ricercare quale parte del nostro carattere non è ottimale per risalire al dato falso che stiamo usando, per poi cancellarlo e sostituirlo con un dato vero e funzionale.
Per raddrizzare o migliorare un rapporto bisogna essere disposti a cambiare. Dietro ogni cambiamento importante c'è sempre un pensiero, un ragionamento o un dato falso che viene sostituito con uno più funzionale.
Il dato falso ha la grande capacità di condizionare in maniera negativa i nostri punti di vista, le nostre opinioni e, conseguentemente, i nostri modi di comportarci e i nostri atteggiamenti. Se non rimuoviamo i dati falsi per sostituirli con quelli veri, certe abitudini, stili di vita o comportamenti non potranno essere cambiati. Soprattutto e più in generale, in presenza di dati falsi e idee sbagliate diventa difficile prendere decisioni funzionali e corrette per far girare le cose nel verso giusto, rapporto di coppia incluso.