CAPITOLO 20
La “soluzione” psicofarmaci
In situazioni critiche, una persona potrebbe essere indirizzata a consultare uno psicologo o psicoterapeuta oppure, nei casi più gravi, uno psichiatra quando si trova a dover affrontare forti sbalzi di umore, problemi caratteriali seri o un qualche tipo di depressione a un livello tale che impattano in maniera negativa sulla relazione di coppia.
In merito all'operato dello psicologo e dello psicoterapeuta non mi pronuncio: la bravura e l'esperienza del professionista spesso determinano i buoni risultati di una terapia. In merito allo psichiatra, invece, troppo spesso ho notato che la soluzione a cui ricorre maggiormente è quella della somministrazione degli psicofarmaci. Siamo in un territorio complicato e complesso dove anche gli psichiatri spesso, trovandosi di fronte a casi difficili, non sanno cosa fare e che terapia adottare.
Ovviamente, quello che sto per dirti sono mie opinioni e riflessioni e non vanno assolutamente a sostituirsi ai consigli o alle prescrizioni di un medico.
In merito alle terapie farmacologiche, desidero darti un suggerimento: se assumi psicofarmaci o conosci qualcuno che li prende, documentati bene perché coloro che li prescrivono spesso hanno la tendenza a non dire tutta la verità sugli effetti che alcuni di questi creano. Il rischio per alcuni è che, nel tentativo di risolvere un problema, l'uso di psicofarmaci può peggiorare una situazione già complicata come pure lo stato di salute di chi li assume a causa degli effetti collaterali.
Gli psicofarmaci possono far “stare meglio” una persona finché li assume (come le droga in generale), possono aiutare a dimenticare nell'immediato un problema, possono tirare su il morale temporaneamente, ma non sempre sono delle vere soluzioni per curare stati depressivi e di malessere o disturbi mentali di cui nemmeno gli psichiatri conoscono realmente l'origine e l'anatomia. Ovviamente, non sono io a fare queste affermazioni, ma psichiatri coraggiosi che denunciano con audacia gli abusi e le alterazioni messe in atto dai loro stessi colleghi che spesso somministrano cure inadeguate, senza curarsi troppo delle effetti nocivi.
Gli psicofarmaci offrono "soluzioni" temporanee, perché agiscono sui sintomi e non sulle cause.
Il mio parere è che gli psicofarmaci non sono una vera soluzione, avendo osservato con attenzione gli effetti che hanno avuto su alcuni amici, conoscenti e parenti. Ma io non sono un medico e mi limito a esprimere il mio parere e non a dare indicazioni sanitarie o terapeutiche. Sono dell'idea che gli psicofarmaci andrebbero utilizzati solo quando la situazione è davvero grave e quando tutte le possibili soluzioni alternative siano state vagliate o non abbiano prodotto risultati. Quanti psichiatri applicano realmente questo principio? Se si applicasse questa regola, ci si guarderebbe bene dal prescriverli a persone che spesso non ne hanno realmente bisogno.
Non sono rare le volte in cui gli psicofarmaci vengono rifilati ai primi sintomi di malessere - spesso con troppa superficialità - a persone fragili come bambini, anziani, detenuti, mamme, militari e tossicodipendenti. È l'abuso e l'uso superficiale che vanno combattuti, non la somministrazione attenta e scrupolosa.
I farmaci devono essere l'ultima possibilità da prendere in considerazione e solo dopo aver consultato un professionista serio e responsabile. È un aspetto da non sottovalutare considerando che diversi psicofarmaci “moderni” possono avere, sulla salute e sulla psiche, effetti a volte devastanti. Tra questi: tendenza al suicidio, comportamenti maniacali e autolesionistici e un buon grado di dipendenza e di assuefazione al pari delle droghe.
In molti casi, sbalzi di umore, forme depressive e problemi comportamentali possono essere risolti o contenuti con metodi naturali, lavorando su se stessi, con uno stile di vita più sano, una corretta alimentazione, lettura di libri sulla crescita personale, yoga, meditazione, esercizi di autocontrollo, lunghe passeggiate a contatto con la natura, ecc.
La nostra società purtroppo tende, in molte situazioni, a occuparsi di problemi seri con troppa leggerezza e con sistemi veloci che non richiedono troppo impegno.
Le persone con problemi psicologici importanti, invece, necessitano quasi sempre di percorsi terapeutici personalizzati e strutturati, e non di sistemi del tipo "Pigliate 'na pastiglia".
Una precisazione...
Non commettere l'errore di pensare che questo capitolo sia contro la psichiatria. È invece contro le irrazionalità e superficialità di una professione medica che spesso tradisce le aspettative dei propri clienti.
La risoluzione di un problema di coppia richiede spesso una profonda analisi della situazione che i partner stanno vivendo e del tipo di rapporto che hanno instaurato. Per essere risolte, molte situazioni richiedono un percorso mirato, molta pazienza e tempo. Cercare facili soluzioni o scorciatoie può, il più delle volte, peggiorare una situazione anziché migliorarla.
C'è da fare, dunque, molta attenzione e combattere la tentazione di essere troppo superficiali nell'affrontare problemi importanti.
Spero di averti dato un buon consiglio.