CAPITOLO 29
Sottovalutazione e inaccessibilità
Esistono due tipi di problemi molto diversi tra loro che, se trascurati, possono diventare fonte di grandi guai per i partner. Questi sono: 1) la sottovalutazione delle situazioni, dei disagi, dei malumori, e 2) l'inaccessibilità personale al cambiamento e al miglioramento.
Vediamoli in dettaglio poiché, se non vengono affrontati e risolti adeguatamente, posso portare al tracollo una relazione.
Sottovalutazione dei segnali
La sottovalutazione dei segnali, dei sintomi di malessere, delle emozioni negative o delle rimostranze del nostro partner, sono alla base del declino di molti rapporti.
Ecco due esempi. Mario è sposato con Claudia. Da alcuni mesi lei lamenta il fatto di sentirsi trascurata dal marito, di non trovare in lui lo stesso interesse alla relazione che c'era nei primi anni di matrimonio. Gli fa presente la cosa in più occasioni, ma Mario continua a fare la sua vita di sempre e a passare il suo tempo libero con gli amici al circolo. Quando Claudia gli comunica che a lei non sta più bene la situazione, lui non fa nulla per cambiare e le risponde addirittura con tono scocciato, rimproverandola di essere noiosa e monotona. Un giorno Claudia conosce Alberto, un uomo che mostra un atteggiamento protettivo e affettivo nei suoi confronti. Tra i due nasce una relazione di amicizia e di affetto che nel tempo si trasforma in qualcosa di più. A quel punto, Claudia, esausta del marito, decide di lasciarlo. Quando Mario lo viene a sapere cade dalle nuvole, ha un crollo e comincia a stare male: non vuole che la relazione finisca. Arriva anche addirittura ad accusare la moglie di non avergli confidato i suoi malesseri e ciò che stava accadendo alla loro relazione. Ma Claudia ha ormai preso la sua decisione e non vuol più tornare indietro. Cosa è successo? Mario ha per lungo tempo sottovalutato le istanze di Claudia e, a dire il vero, ha smesso di comunicare con lei, di ascoltarla, di leggere nel suo sguardo quali fossero i suoi veri sentimenti e i suoi stati d'animo. Poiché Claudia era sua moglie, ha dato per scontato che tale sarebbe rimasta, ma ha sottovalutato la situazione che si era creata e ora ne paga le conseguenze. Muoversi adesso è troppo tardi!
Altro esempio. Paolo convive con Antonella. Lui è una persona molto attiva: lavora, studia, legge, s'informa, è sempre impegnato in mille progetti. La compagna, pur sostenendo di volergli bene, lo fa però sentire una nullità: lo invalida, lo accusa di non fare mai abbastanza, denigra i suoi sforzi, le sue attività e le sue passioni, cerca di ridurre a zero le sue ambizioni. Paolo più volte comunica ad Antonella che il suo atteggiamento non giova alla relazione, e che le cose in cui è impegnato sono per lui importanti. Ma lei continua con le battutine velate, le critiche aperte, il sarcasmo, tutte con lo scopo di sminuire ogni cosa che Paolo fa o dice. Un giorno, frustrato e stanco del comportamento di Antonella, Paolo decide di andare via di casa; in fondo ritiene di essersi legato alla persona sbagliata visto che non apprezza nulla di lui e che fa di tutto per farlo sentire inutile e poco interessante. A qual punto lei cade in depressione e la sua vita da quel giorno cambia in peggio. Antonella aveva sottovalutato le richieste di Paolo: sembrava entrassero in un orecchio per poi uscire immediatamente dall'altro. Pur essendo ora disposta ad ammettere i suoi errori e a riconoscere di aver creato un clima a casa per nulla piacevole, chiede scusa, ma Paolo ha già i pensieri sui suoi nuovi progetti di cui Antonella non fa più parte. Anche in questo caso - tratto da una fatto realmente accaduto - si può parlare di grossa sottovalutazione, da parte di Antonella, della situazione che si era venuta a creare, che ha portato alla rottura della relazione.
Sia nel caso di Mario e Claudia che in quello di Paolo e Antonella, un po' più di attenzione e un cambio di atteggiamento avrebbero evitato il peggio.
In generale, nella vita, la sottovalutazione dei segnali, dei sintomi e delle situazioni non ottimali, causa spesso a tutti noi problemi non trascurabili. Il meccanismo è simile a quello di una malattia che, venendo ignorata e non curata ai primi sintomi, evolve in una situazione più grave. Se vedi indizi non confortanti nel tuo partner, sottovalutarli può diventare pericoloso.
Spesso, in molte coppie, in presenza di segnali negativi evidenti da parte di uno o dell'altro partner, si tende a rimanere inermi e passivi nella speranza che non succeda nulla di grave, non mettendo in conto il fatto che le situazioni possono peggiorare. I segnali di malesseri non andrebbero dunque trascurati poiché, come abbiamo visto, sono spesso alla base di molte relazioni che vanno in fumo. Un po' più di attenzione permette di agire, risolvere e in molti casi di raddrizzare situazioni quando sono ancora recuperabili. Una comunicazione attenta e autentica (non liti, screzi o conversazioni di circostanza), può mettere a nudo i veri problemi della coppia e permettere di fare qualcosa al riguardo.
L'inaccessibilità
L'inaccessibilità è un grande problema che fa sentire il suo effetto nella coppia. Si verifica quando una persona, nel tentativo di raddrizzare una relazione o di risolvere un problema, cerca in vari modi di far comprendere al partner gli errori che si stanno commettendo o quali comportamenti andrebbero corretti, senza però riuscirci. La persona inaccessibile rende difficile o impossibile tale operazione di salvataggio o di aggiustamento, perché ha una chiusura mentale tale da non riuscire a recepire idee diverse dalle sue. Questo fa venire meno la speranza nell'altro partner di avere un dialogo costruttivo e di poter apportare cambiamenti e miglioramenti nella relazione. La persona inaccessibile è quella che si arrocca nelle sue convinzioni, sbarrando la porta alle idee degli altri. È il tipo di persona che ragiona in termini di “io ho sempre ragione, tu non puoi insegnarmi niente”. Si “confronta” non per crescere e capire, ma per dimostrare di essere sempre nel giusto, precludendosi la possibilità di ampliare le proprie vedute.
L'inaccessibilità è un grande nemico della persona e della coppia.
La persona inaccessibile raramente prende in considerazione un buon consiglio o l'idea di leggere un libro per vedere se c'è qualcosa da conoscere, da capire o da migliorare. Mentre ci sono persone disposte a mettersi in gioco, a confrontarsi, a investire tempo e risorse per migliorare se stessi, altre vivono invece la vita nella convinzione che non c'è nulla da sapere e da imparare e che non c'è molto da cambiare. Le persone che rientrano in questa categoria rendono arduo il lavoro del partner - normalmente ben intenzionato - di aggiustare le cose, di risolvere un problema, di recuperare una relazione. Succede anche quando è una persona esterna a intervenire (un amico, un prete, uno psicologo, ecc.) nella speranza di dare supporto alla coppia, ma è un tentativo che vale sempre e comunque la pena di fare, perché la persona inaccessibile abbandona a volte la sua intransigenza aprendosi al dialogo.
Essere restii al cambiamento, al miglioramento e al confronto costruttivo è palesemente una condizione che non giova a nessuno. Problemi, crisi di coppia e situazioni stagnanti, richiederebbero ai partner di aprirsi l'uno verso l'altro, di sedersi a tavolino per parlare e trovare una soluzione che possa soddisfare entrambi. L'inaccessibile rende difficile tutto questo. Ma la verità è spesso diversa da quella che appare. Nonostante la persona sia a volte irremovibile dalle sue posizioni, in fondo nasconde una grande insicurezza personale. Per questo motivo, andrebbe fatto ogni tentativo per far comprendere a queste persone che trincerarsi nelle proprie posizioni, evitare il confronto e avere una mente chiusa non produce nulla di positivo. Ciò che può dare risultati è aprirsi, discutere, valutare cambiamenti e ricercare costantemente soluzioni. Lavorandoci sopra, armati di molta pazienza e con un po' di sana e sincera comunicazione, è possibile aprire un dialogo nel tentativo di rendere le persone inaccessibili più morbide e aperte. Mai come in questa circostanza è il caso di dire: tentare non nuoce. Nuoce certamente di più non fare nulla o starsene con le braccia conserte ad aspettare che le cose peggiorino.
Come abbiamo detto in altre occasioni, la comunicazione è il vero solvente universale: quando viene a mancare, qualunque tipo di rapporto crolla.
Anche nel caso della persona inaccessibile, quando pure appare come un muro di gomma, non bisognerebbe mai sottovalutare i miracoli che è possibile ottenere con la comunicazione. È solo e sempre smettendo di comunicare che non si ottiene nulla. Puoi starne certo.